La consulenza d’immagine come punto di partenza per un’evoluzione personale
La mia storia, il mio percorso e come ho imparato a rinascere attraverso i colori, lo stile e la consapevolezza.
Per me, la consulenza d’immagine non è mai stata solo una questione di abiti o colori. È il punto di partenza per un’evoluzione profonda — un viaggio dentro e fuori di sé.
Ho passato gran parte della mia vita a non capire chi fossi. Mi vestivo di nero per coprire, per nascondermi. C’è stata un’estate in cui ho indossato maglioni a collo alto. Non volevo mostrarmi, non mi accettavo. Ero in crisi con me stessa, e non vedevo una via d’uscita. Nessuna luce, solo confusione.
Poi la vita mi ha portata altrove. Prima a Genova, poi in Valle d’Aosta, nel 2016. È stato lì che ho cominciato, passo dopo passo, a riprendere vita. A capire che la mia vita non mi era dovuta, ma che dovevo costruirla io, giorno per giorno.
È iniziato così il mio percorso di crescita interiore — e, poco dopo, anche quello esteriore.
Nel 2017 ho deciso di realizzare un sogno: iscrivermi a un’accademia di make-up. Avevo 37 anni. Per qualcuno era “troppo tardi”. Per me, invece, era il mio nuovo inizio.
Nel 2018 mi diplomo e comincio a lavorare come make-up artist. Ma dentro sentivo che non bastava. Truccare le persone mi piaceva, ma desideravo aiutarle a ritrovare se stesse — come stavo facendo io.
Fin da bambina amavo i colori, i tessuti, le forme.
Mi ricordo il gioco Gira la Moda: passavo ore a creare look e combinazioni. Forse già allora stavo scrivendo il mio destino.
Dopo il make-up, il passo naturale è stato l’analisi del colore, quella che molti chiamano armocromia.
Poi il corso da personal shopper, per conoscere linee, proporzioni e materiali.
Mentre imparavo ad aiutare gli altri, capivo che stavo aiutando anche me stessa. Ho tolto il nero dal mio armadio, ho venduto tutto ciò che non mi rappresentava più.
E lì è iniziata la mia vera rinascita.
Ho cominciato a piacermi, a riconoscere il mio valore. E sì, lo ammetto: a volte, quando ricevo un complimento, ancora mi sembra di non meritarlo.
Ma accade sempre meno. Perché oggi so chi sono.
E la soddisfazione più grande è vedere le persone che ho seguito trasformarsi davanti ai miei occhi. Non conta quante siano: conta che ognuna di loro abbia iniziato ad amarsi di nuovo.
A vedersi davvero. A sentirsi bella non solo fuori, ma anche dentro.
Non mi sono mai più fermata.
Continuo a formarmi, a studiare, ad aggiornarmi — prima di tutto per me stessa. Perché solo migliorandomi, posso aiutare gli altri a migliorare davvero.
So cosa significa non riconoscersi, so cosa vuol dire non piacersi.
Ma so anche che il percorso, per quanto impegnativo, è meraviglioso.
E ne vale sempre la pena!
> “Non era troppo tardi. Era semplicemente il mio momento.”<
Se leggendo la mia storia hai sentito anche solo un piccolo richiamo dentro di te, sappi che il tuo percorso può iniziare proprio ora.
Con autenticità, consapevolezza e tanto colore!